Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Angioni Giulio
Titolo: Assandira
Editore: Sellerio
Un suono della tradizione sarda è questo Assandira, storia di un incendio avvenuto in un agriturismo costruito in Sardegna da un uomo, Mario, che convinto da una volitiva ed intraprendente compagna danese, la focosa Grete, impone al proprio anziano padre, il vero protagonista di questo inquietante romanzo, di riprodurre una Sardegna arcaica per intrattenere turisti nordeuropei in cerca di esperienze forti: nell'agriturismo che mima il mondo della pastorizia si può assistere al parto e all'accoppiamento degli animali, ci si può cibare di alimenti naturali preparti da mani esperte del luogo, insomma si può rivivere un passato ormai sconmparso purchè ciascuno faccia la sua parte, una specie di teatro in cui il vecchio Costantino sarà costretto ad un ruolo conturbante ed inatteso, che dopo molte sofferenze lo condurranno al tragico finale che il libro propone agli stutpiti lettori. Un impasto di arcaismo e modernità, di sentimenti antichi ed immutabili contrapposti ad una sensibilità moderna, forse troppo, che sconvolgono la mente dell'anziano pastore. Un bel romanzo i cui temi si intrecciano in modo magistrale consegnandoci le contraddizioni di un mondo in grande trasformazione antropologica.

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