'Figlie e ribelli' di Jessica Mitford (BUR)

L’aristocrazia inglese, stravagante, odiosa, avara, arrogante è l’ambiente in cui vive la bambina Jessica, detta Decca, insieme alle sue numerose sorelle e all’unico fratello nell’Inghilterra degli anni ’20. E’ una ribelle curiosa del mondo e vive male segregata in un microcosmo di abitudini, riti, obblighi, ignoranza dentro le quali dovrebbe svolgersi la vita delle nobili rampolle in attesa della presentazione a corte. Ma la storia va avanti: scoppia la guerra di Spagna nel ’36 e la giovanissima Decca insegue lo scapestrato Esmond, anche lui figlio di un pari e nipote di Winston Churchill, per arruolarsi nelle Brigate Internazionali contro il fascismo che sta dilagando in tutta l’Europa. I due ragazzi, dopo avventure rocambolesche, bugie incredibili, fughe continue riescono a sposarsi e a tacitare le famiglie infuriate perchè travolte dallo scandalo del loro inaccettabile comportamento sociale.
Decca racconta la sua vita di nomade insieme al fascinoso Esmond con umorismo e grande senso del grottesco, tali sono le situazioni nelle quali i due vanno a cacciarsi, dopo essersi imbarcati per l’America. Le varie tappe del loro tour statunitense sono quasi un romanzo a parte, che ci descrive il rapporto tra inglesi e americani in modo insolito e molto interessante: la ricchezza e il confort che i due intravedono in ogni ambiente con cui si confrontano mette in risalto la grande differenza economica tra una antica aristocrazia supponente e boriosa ed una nuova democrazia concreta e realista. La descrizione dei personaggi è oltremodo esilarante e il libro, pur se si conclude con lo scoppio della guerra che non può comportare un lieto fine, neanche per la coraggiosa protagonista, è un susseguirsi di episodi divertenti, spesso esageratamente surreali, ma capaci di ricostruire ambienti e atmosfere con vera maestria.
Il ruolo di personaggi reali, quali Churchill, Anthony Eden, Hitler, i sovrani inglesi e le principessine, danno un tocco di realismo al racconto che a tratti rischia di divenire farsesco. Una riscoperta interessante questo romanzo, pubblicato per la prima volta in italiano, introdotto efficacemente dallo scrittore Cristopher Hitchens dopo la prima edizione del 1989.
16-12-2009