Un consiglio di lettura: 'Non ti voglio vicino', di B.Garlaschelli

"Perchè noi siamo tutto quello che è avvenuto prima, anche quando non lo sappiamo"

Questo romanzo è implacabile nel suo scandagliare fino in fondo i gorghi della mente della sua protagonista, la bambina Maddalena, detta da tutti Lena, piccola alla vigilia della guerra nella campagna intorno a Milano. Lena è una bambina bella e intelligente, diversa dalla sorella Lucetta. La madre Anna si sfianca di lavoro per mandare la figlia in collegio, sa che può riuscire negli studi ed affrancarsi da una vita miserabile in paese. Lena però in collegio subisce la violenza sessuale continua della Superiora, la terribile suor Carolina, le cui mani la possiedono fino a che Lena, traumatizzata ma non vinta, tenta di uccidere la suora. Viene scacciata dal collegio, e incapace di vivere in famiglia viene mandata a Milano dagli zii. Parallela a quella di Lena la storia di Lorenzo, un ragazzino che incrocia con lo sguardo Lena mentre si trovavano entrambi nel rifugio durante i bombardamenti e non la dimentica più. Si ritrovano i due a Milano, già grandi, e l’amore ossessivo di Lorenzo per la bellisssima Lena li porta ad un rapido matrimonio. Nasce Prisca, l’unica figlia, che potrebbe dare a Lena l’illusione di aver superato i traumi dell’infanzia. In realtà non è così: il corpo della bambina indifesa suggerisce a Lena i gesti e le emozioni che lei ha subito per mano della suora, la follia si annida nel cervello di Lena, e malgrado l’amore infinito di Lorenzo, il suo desiderio di darle tutto ciò che può e la presenza rassicurante della piccola, la mente di Lena si rifiuta di accogliere la positività che gli è offerta. Nei suoi incubi suor Carolina e le sue mani rapaci, il suo odore di vecchia, i suoi richiami autoritari sono più potenti di ogni altra cosa. La vita psichica di lena è distrutta: non vuole che sua figlia la chiami mamma, non vuole vedere nessuno dei suoi parenti, a cominciare da sua madre, non accetta nulla della sua vita presente, fugge in continuazione da se stessa : il passato domina i suoi incubi, le sue notti insonni. Lorenzo è spaventato da una violenza a cui non riesce a trovare una ragione, e quando si accorge del terrore negli occhi della piccola Prisca quando Lena appare, decide di portare sua figlia dalla nonna Anna per sottrarla all’ influenza della madre, in campagna, nella casa dove Lena è cresciuta. Prisca vivrà la parte migliore della sua breve infanzia in quella casa ma la disgrazia che incombe sulla sua vita è in agguato e non le risparmierà nulla, fino alla fine della tragica storia. Compaiono altri personaggi nella lunga narrazione della Garlaschelli che non voglio rivelare, ma il rapporto drammatico tra Lena e sua figlia Prisca è affrontato dalla scrittrice con grande coraggio e raro acume psicologico, rendendo il romanzo ricco di grande intensità emotiva.
Il tema della violenza sessuale in ambiente scolastico da parte di una suora è rivelatore della gravità di reati troppo a lungo occultati e che solo recentemente vengono apertamente denunciati. I drammi di Lena e di Prisca possono servire, a quanti leggeranno questo importante romanzo, a capire quanto orrore si è annidato dietro le rassicuranti mura dei collegi e quanto lavoro ci sia da fare per estirpare un male dalle conseguenze difficilmente immaginabili. I personaggi di questo romanzo, alcuni dei quali reali, ci consegnano un affresco della società italiana tra la guerra e gli anni ’70 di rara efficacia narrativa grazie ad una scrittura piana, accurata, tagliente ma mai retorica.
13-04-2010