Estate
L'estate di questo 2020 è certamente diversa, unica, non per tutti allegra e spensierata. L'attività della lettura, delle presentazioni dei libri, dei premi letterari ha subito un forte cambiamento: niente eventi in presenza, non ci si parla, autori e pubblico, dal vivo, si succedono le presentazioni in streaming......Pur ritenendo che in emergenza vada tutto bene, io ho fatto una sola presentazione on line, e non mi è piaciuta. Spero che in settembre si possa riprendere l'attività alla libreria Koob in presenza, ci sono tanti autori di libri nuovi con cui sono già in contatto per la presentazione dei loro romanzi in libreria, che aspettano il loro pubblico. Io continuo la mia attività di "recensora", potete leggere i miei consigli di lettura su www.sololibri.net, sulla mia pagina Facebook, su Instagram/libri_sololibri.Se volete scrivermi, mi trovate alla mail bettabolondi@gmail.com.
Buona estate di letture e di riposo a tutti: io spero che il mare, il sole, l'aria buona facciano bene a tutti. Ne abbiamno un grande bisogno, fisico e psicologico. Per non sentirsi soli nel disagio della pandemia.
01-07-2020
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Lettera di un preside milanese ai suoi studenti
AGLI STUDENTI DEL VOLTA

“La peste che il tribunale della sanità aveva temuto che potesse entrar con le bande alemanne nel milanese, c'era entrata davvero, come è noto; ed è noto parimente che non si fermò qui, ma invase e spopolò una buona parte d’Italia…..”

Le parole appena citate sono quelle che aprono il capitolo 31 dei Promessi sposi, capitolo che insieme al successivo è interamente dedicato all’epidemia di peste che si abbatté su Milano nel 1630. Si tratta di un testo illuminante e di straordinaria modernità che vi consiglio di leggere con attenzione, specie in questi giorni così confusi. Dentro quelle pagine c’è già tutto, la certezza della pericolosità degli stranieri, lo scontro violento tra le autorità, la ricerca spasmodica del cosiddetto paziente zero, il disprezzo per gli esperti, la caccia agli untori, le voci incontrollate, i rimedi più assurdi, la razzia dei beni di prima necessità, l’emergenza sanitaria…. In quelle pagine vi imbatterete fra l’altro in nomi che sicuramente conoscete frequentando le strade intorno al nostro Liceo che, non dimentichiamolo, sorge al centro di quello che era il lazzaretto di Milano: Ludovico Settala, Alessandro Tadino, Felice Casati per citarne alcuni. Insomma più che dal romanzo del Manzoni quelle parole sembrano sbucate fuori dalle pagine di un giornale di oggi.

Cari ragazzi, niente di nuovo sotto il sole, mi verrebbe da dire, eppure la scuola chiusa mi impone di parlare. La nostra è una di quelle istituzioni che con i suoi ritmi ed i suoi riti segna lo scorrere del tempo e l’ordinato svolgersi del vivere civile, non a caso la chiusura forzata delle scuole è qualcosa cui le autorità ricorrono in casi rari e veramente eccezionali. Non sta a me valutare l’opportunità del provvedimento, non sono un esperto né fingo di esserlo, rispetto e mi fido delle autorità e ne osservo scrupolosamente le indicazioni, quello che voglio però dirvi è di mantenere il sangue freddo, di non lasciarvi trascinare dal delirio collettivo, di continuare - con le dovute precauzioni - a fare una vita normale. Approfittate di queste giornate per fare delle passeggiate, per leggere un buon libro, non c’è alcun motivo - se state bene - di restare chiusi in casa. Non c’è alcun motivo per prendere d’assalto i supermercati e le farmacie, le mascherine lasciatele a chi è malato, servono solo a loro. La velocità con cui una malattia può spostarsi da un capo all’altro del mondo è figlia del nostro tempo, non esistono muri che le possano fermare, secoli fa si spostavano ugualmente, solo un po’ più lentamente. Uno dei rischi più grandi in vicende del genere, ce lo insegnano Manzoni e forse ancor più Boccaccio, è l’avvelenamento della vita sociale, dei rapporti umani, l’imbarbarimento del vivere civile. L’istinto atavico quando ci si sente minacciati da un nemico invisibile è quello di vederlo ovunque, il pericolo è quello di guardare ad ogni nostro simile come ad una minaccia, come ad un potenziale aggressore. Rispetto alle epidemie del XIV e del XVII secolo noi abbiamo dalla nostra parte la medicina moderna, non è poco credetemi, i suoi progressi, le sue certezze, usiamo il pensiero razionale di cui è figlia per preservare il bene più prezioso che possediamo, il nostro tessuto sociale, la nostra umanità. Se non riusciremo a farlo la peste avrà vinto davvero.

Vi aspetto presto a scuola.
Domenico Squillace
26-02-2020
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Perché chiudono le librerie? Intervista a Paolo Nicoletti della Libreria Koob
In Italia, dal 2010 al 2015, hanno chiuso 288 librerie e probabilmente altrettante avranno chiuso dal 2015 ad oggi. Ne sono sparite alcune storiche come la libreria Croce o Fanucci, Fandango Incontri e Bibli, solo per parlare di

Continua a leggere l'intervista su cronacheletterarie.com/


18-12-2019
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I giovani e la cultura
La trasmissione di Rai Tre “Tutta la città ne parla”, che viene costruita sulla telefonata di un ascoltatore, in questo caso una mia telefonata alla redazione, dal titolo “I giovani e la cultura”, è andata in onda lunedì 15 ottobre alle 10,00. Ho raccontato della mia partecipazione alle Giornate Fai d’autunno, che si sono svolte sabato 13 e domenica 14 ottobre a Sabaudia, presso la Villa di Domiziano, un’estesa zona archeologica difficilmente visitabile perché chiusa al pubblico. Le visite sono state rese possibili dalla presenza degli “Apprendisti ciceroni”, alunni del liceo classico e artistico Dante Alighieri di Latina, preparati, seguiti, formati ed accompagnati dai oro insegnanti.
Questa impresa culturale è frutto di una convenzione tra il Fai ed il Miur, nel’ambito del progetto ministeriale Alternanza scuola/lavoro: i ragazzi hanno potuto studiare, conoscere, esprimere le loro competenze, fare una vera esperienza di lavoro sul campo: i visitatori, oltre 2800 nelle due giornate, provenienti non solo dalla regione, hanno accolto con entusiasmo le spiegazioni dei ragazzi e hanno conosciuto un luogo di straordinaria bellezza.
Grazie ai volontari Fai, alla polizia locale, ai carabinieri, alla disponibilità degli insegnanti, ai ragazzi e alle loro famiglie. Yes, we can, quando ci mettiamo insieme in Italia si può!

Fotografie: 1 - 2

14-10-2018
TrasmissioneIntegrale.mp3
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E V E N T I