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Letture
Dolore de Profundis
di Daniele Messina
Italia De Profundis (Minimum Fax, euro 15) di Giuseppe Genna è un lungo, ininterrotto, grido disperato dell’autore verso se stesso e verso il paese in cui viviamo. Un urlo che tuona già nella immaginifica e inquietante copertina firmata da Riccardo Falcinelli, e che continua incessantemente a scuoterci e annichilirci spesso violentemente, a tratti ironicamente, nelle oltre trecento pagine di canto funebre che echeggia dalla penna di quel Genio di Genna. La ripetuta e ossessiva reiterazione del suo nome, l’io narrante “Io, Giuseppe Genna”, che potrebbe superficialmente suggerire un fine esercizio di egocentrismo e un patetico tentativo di auto-definizione, mira in realtà ad un suo totale annullamento, l’annullamento della persona “Giuseppe Genna”, dello scrittore “Giuseppe Genna”, del protagonista del romanzo “Giuseppe Genna”, dell’Italia di “Giuseppe Genna”. E alza il tiro, ci spiega cosa significa avere il “cuore pesante”: ritrovare in rigor mortis il cadavere del padre, vagare in una psichedelica Berlino per sopportare l’oblio amoroso, la folle iniziazione all’eroina e al sesso estremo con tre transessuali, un caso di eutanasia, l’orticaria devastante e la depressione mortificante, per arrivare infine all’approdo in un villaggio vacanze siciliane che è una spaventosa e allucinante metafora della triste e malata deriva della “cultura italica”. Un doloroso viaggio nella strabordante devastazione personale e collettiva ritratta dalle parole profetiche di Genna, che creano uno stile ibrido proveniente da libri, stampa, televisione e internet, e che davvero colpiscono nel profondo le coscienze dei lettori.
27-12-2009