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Letture
Invisibile, di Paul Auster
di Elisabetta Bolondi
L’anno 1967, alla vigilia del grande movimento ideologico del 1968, è al centro di questa storia che si svolge tra New York e Parigi. Protagonista è un ragazzo della provincia americana, allora ventenne studente di letteratura alla Columbia university, Adam Walker, che incontra per caso un’insolita coppia durante una noiosa festa di intellettuali a Manhattan. Rudolf Born, ambiguo trentacinquenne parigino, e la sua compagna Margot, sono una coppia interessante che prova un improvviso interesse per il bell’Adam con il quale inizia un’amicizia basata su una cultura raffinata che li accomuna e sul desiderio, da parte del francese, di finanziare una rivista letteraria che lo stesso Adam dovrebbe progettare e dirigere. Le cose però si complicano rapidamente: Born torna a Parigi per un impegno improvviso, Margot attira Adam nel suo letto e i due vivono una travolgente storia di sesso. Al ritorno di Born, il tradimento conclamato mette fine al terzetto in modo drammatico: Walker assiste incredulo ad un delitto perpetrato da Born nel parco ai danni di un giovane nero che li aveva minacciati. Lo scenario si sposta a Parigi, dove continuiamo a seguire Adam, vincitore di un assegno di studio ma deciso a ritrovare i suoi ex amici. In effetti, sia Margot che lo stesso Born sono nella capitale francese e le vicende si complicano per i rapporti sempre più misteriosi che intercorrono tra di loro. La trama del libro mette in scena altri personaggi di cui non dico per lasciare ai lettori il gusto dell’intreccio, intelligente e raffinato.
La grande abilità di Auster è quella di saper coniugare diversi registri narrativi passando dall’uno all’altro con leggerezza ed eleganza. Si alternano pagine letterarie, dove emerge la profonda conoscenza da parte dello scrittore della filologia e della storia letteraria europea: Walker è un conoscitore di Dante, dei poeti provenzali, di Eliot, è un raffinato traduttore, frequenta i classici greci con disinvoltura, come vediamo nella descrizione dell’incontro con la giovanissima parigina Cecile. C’è poi la parte più legata al genere thriller: servizi segreti, spionaggio, misteriosi agenti politici si affacciano nella narrazione e si alternano a rapporti incestuosi, eventuali tendenze omofobiche dove sembrano incontrarsi l’ingenuità del sogno americano con la consumata esperienza e spregiudicatezza della Francia post-coloniale. Il ’68 sarà lo spartiacque di questa complessa vicenda, che Auster costruisce alternando i tempi della narrazione, con continui flashback e l’inserimento di diversi io narranti. Un romanzo di qualità straordinaria, che si legge con accanimento e con il desiderio che i personaggi evocati continuino la loro storia e non si allontanino dalla nostra fantasia.
26-01-2010