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Letture
Recensione di Daniele Messina di 'L'elogio del tradimento' di Gemma Gaetani
di Elisabetta Bolondi
“Io so. E ne ho le prove. E ne ho gli indizi. Il tradimento è cosa buona e gusta”. È questo l’incipit perentorio, e provocatorio, dell’ironico e infervorato pamphlet di Gemma Gaetani, “L’elogio del tradimento. Conquista, tradisci, nega!”, appena pubblicato da Vallecchi. Un pamphlet che in primo luogo ci mostra una evidente verità: Gemma Gaetani scrive in maniera sublime. Ogni parola è precisa, decisa e recisa (emotivamente parlando). Lo avevamo già notato in “Colazione al Fiorucci Store” (Fazi, 2005), bellissimo romanzo dal lirismo emotivo che ancora oggi è una delle mie letture preferite. Lo ribadisce anche oggi, cinque anni dopo, rendendosi la Giovanna D’Arco dell’atto più condannato, e temuto, dell’universo amoroso: il tradimento. Capovolgendone le comuni osservazioni e innalzandolo ad unica cura possibile (e perché no, divertente) a quella triste cosa a due che dapprima ci regala le più belle emozioni del mondo, poi si trasforma in una noiosa e banale quotidianità da sopportare e infine diventa il male assoluto e ricettacolo dei nostri malumori: la coppia. Ebbene si, la “marcescente e ossessionata” coppia è il bersaglio della scrittrice romana che stanca del sentimentalismo becero e dei dolori e languori che l’amore produce, si fa coraggiosa promotrice del tradimento per far sì che l’amore, con tutti le sue parabole e cambiamenti, continui. E come tradire, dunque? Prima di tutto, “liberamente, ma segretamente”. Non lo deve sapere nessuno, né il partner, né l’amica, tanto meno ricordi scritti o messaggini sul cellulare. Niente e nessuno, e la felicità è assicurata. In secondo luogo, facendo fede all’unico comandamento che è degno di esistere in quanto somma di tutti gli altri: L’UNICO IO A CUI SONO FEDELE E’ IL MIO. Dato che il significato etimologico del verbo “tradire”, ci insegna (e fa notare) la Gaetani, è in realtà “condurre, portare altrove qualcosa o qualcuno”, questo qualcosa o qualcuno non siamo altri che noi stessi, e non il nostro partner! Dunque, “perché ce ne dovremmo privare se rendendo più felici noi ci rende ancora più felici nei confronti del nostro partner ufficiale, se proprio e fin quando desideriamo far coppia fissa con qualcuno?”. La Gaetani fa centro. Tra citazioni pop, classiche, materiali e sentimentali, ci offre la perfetta guida per tradire in ogni luogo e in ogni caso, garantendoci benessere in tutti i campi. E con tutta l’ironia e perizia del mondo, ci insegna gli esercizi da fare per diventare perfetti traditori, suggerendoci anche una playlist di canzoni da utilizzare prima, durante e dopo il tradimento (due esempi: “Pensiero stupendo” di Patty Pravo e “Nobody’s wife” di Anouk), e soprattutto da non ascoltare mai se vogliamo e decidiamo di tradire, cancellandole sdegnosamente dal nostro i-pod (tra tutte, “Sincerità” di Arisa e “Minuetto” di Mia Martini). Un libro originale, divertente, che fa seriamente riflettere sulle dinamiche dell’amore e sui disastrosi effetti emotivi che ci provoca, e che soprattutto ci fa capire che “se impariamo a sdrammatizzare invece che a drammatizzare, la nostra vita non può che trarne giovamento”.
21-05-2010