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Letture
'L'amore nuovo' di philippe Forest (Alet)
di Elisabetta Bolondi
Difficilmente ho letto un libro scritto da un uomo capace di scavare tanto in fondo nelle pieghe più nascoste di una psicologia devastata dalla perdita di una figlia bambina.

E’ l’operazione letteraria che il francese Philippe Forest compie nel suo romanzo dedicato alla nascita di un amore capace, solo apparentemente, di dargli una possibilità di sopravvivenza psichica dopo il disastro dovuto alla morte di Pauline, vissuta insieme alla moglie Alice. Dopo la scomparsa della piccola, i due, che vivono a Nantes, cercano di rimanere uniti per darsi forza, ma presto si accorgono che non funziona: ambedue tentano di fuggire dalla prigione di dolore sovrumano che li attanaglia allontanandosi l’uno dall’altra, in un’altalena di uscite e di rientri nella casa-tana che li ha visti uniti e fedeli. Nella vita di lui entra come un ciclone Lou, bella e sensuale, e sua figlia Léa, un bimba che nel corso della relazione con la madre gli ripropone il ruolo di padre che aveva smarrito. Gli amplessi con Lou, continui e molto intensi, la loro passione non solo fisica, l’illusione che la vita possa in altro modo ricominciare danno allo scrittore la speranza di poter continuare a vivere e a scrivere, malgrado tutto. Non sarà così. L’illusione resta tale e il male che i due amanti riescono ad infliggersi l’un l’altro ci racconta un’esperienza del dolore, del senso di abbandono, della depressione che subentra ad una perdita, della disperazione che sfocia nell’etilismo, nella mancanza di reazione, nel tentativo di darsi la morte.

Forest ci accompagna senza reticenze e senza pudore nella parte più intima della psicologia maschile, quella che generalmente gli uomini preferiscono far raccontare alle loro compagne e che molto spesso nascondono anche a se stessi. Un libro insolito, passionale, che non esita ad indagare le paure e le fobie che rendono gli uomini talvolta incomprensibili e distanti dalle donne che pur dicono di amare. E’ l’uomo che si mette a nudo, che accetta di subire l’abbandono da parte della donna che ha creduto di possedere, e che invece gli preferisce un essere insignificante ma poco problematico: un’inversione di ruoli singolare, una scrittura intrigante che lascia nel lettore un senso di perdita che rimane a lungo nella mente.
10-06-2010